La Carta di Firenze, redatta da alcuni dei principali esperti del settore medico-sanitario e presentata il 14 aprile 2005, propone una serie di regole che devono stare alla base di un nuovo rapporto, non paternalistico, tra medico e paziente. Il paziente ha diritto alla piena e corretta informazione sulla diagnosi e sulle possibili terapie, ma ha anche diritto alla liberta' di scelta terapeutica, scelta che deve essere vincolante per il medico.
CARTA DI FIRENZE
- La relazione fra l'operatore sanitario e il paziente deve essere tale da garantire l'autonomia delle scelte della persona.
- Il rapporto è paritetico; non deve, perciò, essere influenzato dalla disparità di conoscenze (comanda chi detiene il sapere medico, obbedisce chi ne è sprovvisto), ma improntato alla condivisione delle responsabilità e alla libertà di critica.
- L'alleanza diagnostico/terapeutica si fonda sul riconoscimento delle rispettive competenze e si basa sulla lealtà reciproca, su un'informazione onesta e sul rispetto dei valori della persona.
- La corretta informazione contribuisce a garantire la relazione, ad assicurarne la continuità ed è elemento indispensabile per l'autonomia delle scelte del paziente.
- Il tempo dedicato all'informazione, alla comunicazione e alla relazione è tempo di cura.
- Una corretta informazione esige un linguaggio chiaro e condiviso. Deve, inoltre, essere accessibile, comprensibile, attendibile, accurata, completa, basata sulle prove di efficacia, credibile ed utile (orientata alla decisione). Non deve essere discriminata in base all'età, al sesso, al gruppo etnico, alla religione, nel rispetto delle preferenze del paziente.
- La chiara comprensione dei benefici e dei rischi (effetti negativi) è essenziale per le scelte del paziente, sia per la prescrizione di farmaci o di altre terapie nella pratica clinica, sia per il suo ingresso in una sperimentazione.
- La dichiarazione su eventuali conflitti di interesse commerciali o organizzativi deve far parte dell'informazione.
- L'informazione sulle alternative terapeutiche, sulla disuguaglianza dell'offerta dei servizi e sulle migliori opportunità diagnostiche e terapeutiche è fondamentale e favorisce, nei limiti del possibile, l'esercizio della libera scelta del paziente.
- Il medico con umanità comunica la diagnosi e la prognosi in maniera completa, nel rispetto delle volontà, dei valori e delle preferenze del paziente.
- Ogni scelta diagnostica o terapeutica deve essere basata sul consenso consapevole. Solo per la persona incapace la scelta viene espressa anche da chi se ne prende cura.
- Il medico si impegna a rispettare la libera scelta dell'individuo anche quando questa sia in contrasto con la propria e anche quando ne derivi un obiettivo pregiudizio per la salute, o, perfino, per la vita del paziente. La continuità della relazione viene garantita anche in questa circostanza.
- Le direttive anticipate che l'individuo esprime sui trattamenti ai quali potrebbe essere sottoposto qualora non fosse più capace di scelte consapevoli, sono vincolanti per il medico.
- La comunicazione multi-disciplinare tra tutti i professionisti della Sanità è efficace quando fornisce un'informazione coerente ed univoca. I dati clinici e l'informazione relativa alla diagnosi, alla prognosi e alla fase della malattia del paziente devono circolare tra i curanti. Gli stessi criteri si applicano alla sperimentazione clinica.
- La formazione alla comunicazione e all'informazione deve essere inserita nell'educazione di base e permanente dei professionisti della Sanità.
Medicina narrativa
[...] un percorso veramente condiviso e personalizzato che agisce a più livelli, sia nell'appropriatezza clinica del percorso di cura e della sua fase decisionale che nel rapporto di fiducia col Medico. Per dare un parametro, il livello di fiducia e di condivisione del percorso terapeutico è così alto e chiaro che la percentuale di preventivi non accettati, nel nostro studio, è meno dell'1%. [...] - leggi tutto
Comunicazione
Comunicazione Medico/Paziente
Comunicazione
Comunicazione Medico/Paziente
Chapter 2. STRESS, BURN OUT E BENESSERE ORGANIZZATIVO
Chapter 3. COMUNICAZIONE INTERPERSONALE E STRATEGICA
Chapter 4. IL LAVORO DI GRUPPO E IL GRUPPO DI LAVORO
Rapporto Medico-Paziente. QUADERNI dello STUDIO DENTISTICO BALESTRO
Prefazione
Rispettare le norme non solo un obbligo ma un valore aggiunto per lo studio
Comunicazione Medico/Paziente
La comunicazione medico-paziente: il modello AIDET
3 tipi di relazione dentista-paziente
9 motivi per cui abbiamo paura del dentista
3 consigli pratici per migliorare la relazione con il paziente con la gestione
Le opinioni dei pazienti
Le comunicazioni con la famiglia del paziente
Comunicare tra operatori dello stesso team
Le 7 cose che i pazienti vogliono dal dentista
5 cose da non fare quando si risponde al telefono
Rapporto dei dentisti con i pazienti
Passaparola 2.0
''Dottore ma dov'è il mio dente?''
Medicina narrativa
Con la medicina narrativa il vissuto del paziente aiuta l'odontoiatra nelle decisioni
Costruirsi la fiducia del paziente attraverso la medicina narrativa
Prefazione
Rispettare le norme non solo un obbligo ma un valore aggiunto per lo studio
Comunicazione Medico/Paziente
La comunicazione medico-paziente: il modello AIDET
3 tipi di relazione dentista-paziente
9 motivi per cui abbiamo paura del dentista
3 consigli pratici per migliorare la relazione con il paziente con la gestione
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Le comunicazioni con la famiglia del paziente
Comunicare tra operatori dello stesso team
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Rapporto dei dentisti con i pazienti
Passaparola 2.0
''Dottore ma dov'è il mio dente?''
Medicina narrativa
Con la medicina narrativa il vissuto del paziente aiuta l'odontoiatra nelle decisioni
Costruirsi la fiducia del paziente attraverso la medicina narrativa
Relazione Medico/Paziente
Relazione Medico/Paziente - QUADERNI dello STUDIO DENTISTICO BALESTRO
Relazione Medico/Paziente. Il medico deve esprimersi col paziente in maniera chiara «Il referto scritto non esaurisce il dovere del medico, in quanto rientra negli obblighi di ciascun medico, come statuito nel codice deontologico, il fornire al paziente tutte le dovute spiegazioni sul suo stato di salute», chiosano i porporati, «tenendo peraltro conto anche delle capacità di comprensione dell'interlocutore», per cui sia per il radiologo che per qualsiasi medico, «il suo lavoro di comunicazione non può e non deve esaurirsi solo tramite quel referto, strumento comunicativo in linguaggio tecnico».